Immersione al Relitto di Torre Vado - Tevfik Kaptan I

Wreck dive lungo la costa del Salento

Gallery - Salvatore Carbone

Il 28 giugno del 2007, alle ore 21:30, la nave turca “Tevfik Kaptan 1” è affondata nelle acque dello Ionio dinanzi alla costa salentina (località Torre Vado). La nave cargo lunga 80 m battente bandiera turca, era partita dal porto di Ortona (Chieti) ed era diretta in Algeria, con un carico di 1.000 t di filo di ferro in matasse. A meno di un miglio dalla costa di Torre Vado, la motonave si è inclinata di circa 40 gradi a causa dello spostamento del carico forse a causa del mare mosso. Il personale di bordo pur avendo cercato di spostare parte del carico, non è stato in grado di riequilibrare la nave ed alle ore 16:00 la motonave si è ulteriormente inclinata sul fianco sinistro, iniziando ad imbarcare acqua.

La nave affondava dopo poche ore, adagiandosi, in assetto di navigazione, su un fondale di circa 20 metri. Le procedure di emergenza sono state immediatamente attivate. Sul posto sono accorse due motovedette della Capitaneria di Porto di Gallipoli e unità navali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, ha inoltre disposto l’invio delle unità S/V “Ievoleco Quinto”, l’U/S “Ievoleco” ed B/D “Visone” della flotta Castalia Ecolmar per le operazioni di antinquinamento. I mezzi hanno quindi rapidamente posizionato circa 100 metri di panne gonfiabili costiere intorno alla nave sinistrata, in modo da poter contenere il possibile sversamento di idrocarburi. La motonave affondata con il suo carico di combustibile e olii lubrificanti rappresentava un serio pericolo sia dal punto di vista ambientale che economico anche in considerazione del possibile impatto di un eventuale sversamento di prodotto sulle attività turistico-balneari salentine. A seguito di alcune ispezioni condotte dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Brindisi e della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, finalizzate alla verifica dello stato dello scafo, Castalia Ecolmar ha quindi proceduto agli interventi di bonifica dei prodotti inquinanti presenti a bordo della motonave. L’allibo è stato eseguito con il supporto dei sommozzatori dei VV.FF., della Guardia Costiera e di Castalia Ecolmar che hanno consentito l’innesto delle manichette nei serbatoi precedentemente identificati della “Tevfik Kaptan I”. I prodotti recuperati sono stati progressivamente trasferiti sulle unità navali della Castalia Ecolmar. Le operazioni di allibo si sono concluse il 6 luglio ed hanno consentito il recupero della totalità dei prodotti presenti a bordo ed in particolare di: 19.000 lt di gasolio dal serbatoio di prua; 4 t di diesel dalla settling tank; 2 t di diesel dalla service tank; 547 kg di olio dal locale macchine; 125 litri di gasolio per alimentazione dal gruppo elettrogeno nel gavone di prua; la shaft luboil tank di capacità 50 litri è risultata parzialmente riempita di olio idraulico; 6-7 litri di olio idraulico dalla rudder tank nel locale agghiaccio; morchie del locale macchine situate sotto al cielo del Boat deck; taniche di vernici e diluenti, olio esausto, olio idraulico, liquido detergente e batterie esauste. Ancora una volta grazie al tempestivo intervento delle Autorità competenti ed alla positiva collaborazione fra le diverse istituzioni impegnate, la “Tevfik Kaptan I” è ormai solo uno dei relitti da visitare a scopi ludico-ricreativi ed una nuova reale minaccia all’integrità del litorale nazionale è stata efficacemente sventata.

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